La vibrazione è l’aspetto sottile della materia. L’intero universo è tenuto insieme da un’energia vibratoria.

Il suono ha una capacità di penetrazione profonda e, di conseguenza, un enorme potere di trasformazione e di guarigione. Vi sono ormai molti studi che stanno andando in questa direzione, dal trasmettere musica classica negli allevamenti di mucche da latte, all’impiego di violinisti nei campi di pomodori per migliorare la produzione, ridurne le malattie, ed evitare l’impiego di fitosanitari.

Il nada yoga è una branca dello yoga dedicata al suono. Tuttavia, lo yoga del suono che propongo non è propriamente nada yoga, ma un metodo appreso in anni di formazione con il Maestro tantrico Patric Torre e presso il Centro Culturale Anantamatra (che ne porta avanti l’insegnamento a Milano). Tale metodo riunisce tecniche di diverse tradizioni, combinando mantra, vocalizzazioni, tecniche taoiste, canto armonico e fonoterapia.

Ho inoltre frequentato il primo livello di un corso di campane tibetane con il Maestro tibetano Thonla Sonam a Milano e pratico Kirtan da sola o in gruppo perchè per me il suono, il canto devozionale e il mantra, sono da sempre i canali più efficaci per condurmi a quello che dovrebbe essere l’epilogo di ogni pratica di yoga del suono: la meditazione e il contatto con il proprio Se’.